Il maschio Omega e l’approccio unico alla vita
Alcuni consigli non richiesti ad un ragazzo della generazione Z
Visto che questi miei consigli non sono richiesti, potete benissimo swicciare via (ahimè, che verbo…) e concentrarvi su altro. Ma li butto giù lo stesso, perché mi pare importante, anche per chiarire a me stesso queste idee.
Dunque, io vivo in Africa, dove il maschio predominante è l’Alfa, spesso anche nella sua versione tossica e, visto che mi capita talvolta di venire in Europa, dove, al contrario, ho modo di vedere ragazzi insicuri e ansiosi nelle loro relazioni con le donne; e, visto, infine, che l’infelicità e il senso di depressione latente così diffusi tra i giovani uomini europei un po’ mi angustia; visto tutto questo, dicevo, mi sono deciso di scriverci su qualcosa, un po’ attingendo al pozzo dei tipi junghiani, un po’, perché no, dalla mia esperienza.
Sul maschio Alfa, cioè quello che distribuisce sperma dove può, senza, spesso, soffermarsi troppo sul “dove”, ho già scritto con più precisione in un mio articolo precedente: “Qui parlerò dell’amante e del guerriero”. Se vi interessa, lo trovate qui da qualche parte.
In soldoni, diciamo che il maschio Alfa si presenta come un leader, un affabulatore, cioè uno che conosce la direzione; ha la capacità di imporsi, anche fisicamente, e di rendersi credibile di fronte al resto degli altri maschi, proponendosi nel contempo alle femmine come colui che ha le migliori qualità genetiche. Aggiungo che, spesso, il maschio Alfa ha forti caratteri narcisistici, anche perché è abituato ad essere adorato dalle donne. Visto che l’Alfa è un tipo relativamente sicuro di sé, la sua violenza è soprattutto di tipo psicologico, e deriva dal suo cinismo, cioè dalla sua indifferenza per i sentimenti e per il dolore altrui. (Sulla violenza fisica nei confronti delle donne e sulla tendenza suicidaria del maschio insicuro, normalmente definito come Delta, mi occuperò in un altro articolo).
Qui non ripeto ciò che ho già detto a proposito del maschio Alfa. Non parlerò, infine, neppure del maschio gregario, il Beta, e neppure del maschio-massa, il Gamma, quello che Nietzsche avrebbe definito l’Uomo-Cammello, cioè colui che cammina a testa bassa, guardando il terreno e portando sulla groppa il peso delle convenzioni sociali, senza mai domandarsi il perché debba essere proprio lui a portarle.
Qui dirò altro, rivolgendomi in particolare, come dicevo, a quei ragazzi che sperimentano una certa giovane insofferenza del vivere, perché non si sentono mai a posto e mai nel posto giusto; ma lo farò così alla buona, nel mio piccolo, e senza la pretesa di fare raccomandazioni a nessuno; semplicemente pour parler.
Carl Gustav Jung, come è noto, citava due tipi psicologici: l’estroverso e l’introverso. Se, alla grossa, nell’estroverso possiamo vederci il maschio Alfa, cioè colui che si impone all’esterno, vediamo un po’ cosa c’è nel suo contrario: l’Omega, magari prendendo l’Alfa come termine di paragone.
Anzitutto il maschio Omega è indipendente. Non deve dimostrare che sa, perché sa. Non deve dimostrare che è, perché è. Viste le premesse; visto cioè che il maschio Omega non ha bisogno di dimostrare, parla poco. Preferisce ascoltare. E qui già una grossa differenza con l’Alfa, la cui abilità nel parlare è affabulatoria, tesa all’esibizione, cioè ad attirare a sé l’estrogeno della femmina. L’uomo Alfa parla per mostrarsi, non per comunicare; di conseguenza difficilmente aspetta una risposta. Si basta da sé. È il suono della sua voce che lo convince. Se qualche volta si sforza per interporre una pausa tra una frase e l’altra, è soltanto per impedire che la femmina si allontani, cioè per tenerla legata. Ma quello che dice lei, per lui è assolutamente ininfluente.
L’uomo Omega, al contrario, ascolta in penombra. Ma non come subordinato. Ascolta ed elabora. Prende distanza e si fa una opinione propria e, prima di rispondere, si raccoglie un attimo, prende tempo, affinché la sua risposta sia sul tema, non barocca o campata in aria. Per questo è difficile convincerlo. L’uomo Omega ha aspettato l’opinione altrui, l’ha ascoltata e l’ha elaborata. Nel contempo, ha capito chi ha di fronte e lo rispetta. Tuttavia, la risposta che l’interlocutore riceve non è mai vincolante. È lui alla fine che decide. Se l’altro (o l’altra) non è soddisfatto (o soddisfatta), va bene lo stesso, perché l’uomo Omega, ama il suo prossimo, ma non ne ha bisogno.
L’Omega legge, non si accontenta dei riassunti. Ha l’ossessione della condizione umana. Per questo lascia che un libro e le idee altrui si depositino nella sua anima e le decanta come il vino, si concede il tempo necessario ed alla fine sceglie le migliori e le fa proprie. L’Alfa, invece, non legge, perché la lettura non solleva applausi e prende troppo tempo. Semmai utilizza citazioni e slogan che sono più facili per il suo pubblico, che è sempre il suo punto di riferimento. Sì, perché il maschio Alfa dipende dall’opinione che gli altri si fanno di lui. Il suo spirito è sulla lingua degli altri. Il maschio Omega, al contrario, si forma lui un’opinione su sé stesso, che è più severa di quella di qualsiasi altro.
Ne consegue che, mentre l’Alfa ha paura della solitudine, l’Omega spesso la cerca, perché sa che la solitudine riempie il mondo di colori e di sensazioni. Nella solitudine l’anima danza. La solitudine è il segno della sua furiosa passione per la vita e del suo amore per il prossimo, perché l’Omega è in grado di condividere con gli altri, sempre e comunque, il suo spazio. Per dirla con Robin Williams, il brutto della vita non è stare soli, bensì stare con qualcuno che ti fa sentire solo. Al contrario, visto che è alla costante ricerca dell’applauso, il maschio Alfa fa sentire il suo prossimo sempre abbandonato, non appena smette di applaudire.
Un ultimo punto, ma importante, riguarda lo sperma. Il maschio Alfa sa che il suo è apprezzato e lo distribuisce come e dove può, senza occuparsi di dove, di come e di quando; importante è solo che ci sia. Distribuirlo è in fondo il suo scopo finale, che egli persegue con rabbiosa determinazione e per questo, in fondo, teme più di altri la vecchiaia. Per il maschio Omega, invece, lo sperma segue la via del cuore, perché è il cuore l’unico a conoscere la direzione. Per questo l’Omega non teme la vecchiaia, perché essa tramanda l’immagine più semplice della sapienza greca: niente di troppo!
Mauro Montanari Ph. D.
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